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Ingiustizie en “familia” – Un nuevo invento que revela la verdad oculta

En el mundo de hoy, las ingiustizias dentro de la familia son más comunes de lo que pensamos. A menudo, estos problemas se mantienen en secreto, causando estrés y trauma a los miembros de la familia. Pero ahora, hay un nuevo invento que promete cambiar eso.

¿Qué es el nuevo invento?

El nuevo invento es una herramienta innovadora diseñada para revelar la verdad detrás de las ingiustizias familiares. Utiliza técnicas avanzadas de inteligencia artificial y análisis de datos para identificar patrones de comportamiento abusivo, controlador o manipulador dentro de las dinámicas familiares.

¿Cómo funciona?

La herramienta analiza las interacciones y comunicaciones entre los miembros de la familia, como mensajes de texto, correos electrónicos y redes sociales. Luego, utilizando algoritmos sofisticados, identifica posibles signos de ingiustizia, como:

• Desigualdad en la distribución de tareas domésticas
• Falta de respeto o intimidación
• Abuso emocional o psicológico

Los beneficios del nuevo invento

Al revelar la verdad detrás de las ingiustizias familiares, este nuevo invento ofrece varios beneficios:

1. Conciencia: Permite a los miembros de la familia reconocer patrones nocivos y abusivos.
2. Empoderamiento: Da a las víctimas la confianza para hablar y buscar ayuda.
3. Prevención: Ayuda a prevenir futuras ingiustizias al abordar los problemas temprano.
4. Sanación: Promueve la sanación y la resolución de conflictos familiares.

Conclusión

Las ingiustizias en “familia” son un problema grave que a menudo se pasa por alto. Este nuevo invento tiene el potencial de cambiar eso, brindando una manera innovadora de revelar la verdad y abordar los problemas ocultos. Con su capacidad para identificar patrones de comportamiento abusivo, puede ayudar a las familias a sanar y prevenir futuras ingiustizias.

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   Si sa, il mondo è pieno, strapieno di ingiustizie di tutti i tipi, per tutti i gusti.

   Ovviamente io vi voglio raccontare la mia, spero vi intrattenga.

   Io, F24, vivo con i miei genitori, con accanto i miei nonni matermi. Di recente, mia madre ha subito un operazione alle gambe per una malattia rara, che la costringe a letto praticamente tutto il giorno, se non per alzarsi e esguire le sue funzioni corporali. L'operazione in questione è la SECONDA di TRE (minime).

   Sono figlia unica, mio padre è un artigiano e lavora molte ore al giorno. Per fortuna ci sono i nonni, i quali preparano il pranzo a mia madre, se no io con il mio lavoro a tempo pieno non saprei come nutrirla.

   Tutto bene fin qua, io mi occupo della casa, mio padre mi aiuta come può, quando può e se può, e tutti viviamo felici e contenti.

   Ovviamente palla astronomica.

   Il punto della situazione è principalmente la mia vita. Io, giovane donna di medio aspetto, lavoratrice, diplomata, e impegnata seriamente in una relazione si spera a lungo termine, mi trovo a fare da BADANTE a una donna, e da CAMERIERA in una casa dove il rispetto per me, quello più profondo, è completamente spedito alle ortiche.

   "L'origine di ogni male" come probabilmente a loro piacerebbe chiamarlo (con loro intendo genitori+nonni) è sicuramente la mia relazione, che intrattengo felicemente con un buonissimo e bravissimo ragazzo di origine marocchina e di religione musulmana, cittadino italiano, nato e vissuto qui, lavoratore. Qua sicuramente partiranno diversi triggher generali, più che lecito, comprensibile. Anche se profondamente ingiusto visto che la persona in questione non se lo merita minimamente. Purtroppo i luoghi comuni sono diffusissimi. E praticamente impossibile da estirpare. In fondo la paura si supera solo con la conoscenza. E io ho potuto conoscere la famiglia a fondo, madre, padre, sorella. Durante le cene, durante le febbri improvvise che mi venivano fuori casa, durante le giornate passate a cucinare tutti insieme, durante le mille videochiamate silenziose, e durante gli sfotii e incazzature subiti dal mio ragazzo durante i momenti NO che hanno tutti i genitori… Ormai è passato più di un anno. E lui è come il mio gemello, addirittura festeggiamo il compleanno a solo un giorno di differenza. Le nostre famiglie sono incredibilmente simili. Se non per il fatto che, loro rispettano ME, ma i miei non rispettano LUI.

   Tutto questo per dire che ho subito pressioni psicologiche oltre ogni immaginazione per lasciare il mio ragazzo, sostenute solo dall'intolleranza e la paura. Come dei cani impazziti mi hanno detto che lui non mi ama, lui vuole la casa, la sua famiglia mi opprimerà (senza ascoltare nulla dei fatti assolutamente contrari che io ho sempre riferito). Ho addirittura ricevuto un dolcissimo regalo dalla mia nonnina: un libro di Oriana Fallaci "Le origini dell'odio- La mia verità sull'islam". Un libro sicuramente veritiero, ma di fatto completamente slegato dalla verità in cui vivo. Non hanno neanche idea di come è nato il nostro amore, e delle sfide che abbiamo dovuto superare per colpa MIA. Lui alla prima relazione, si è completamente fidato di me. Come si fida la sua famiglia.

   E qual è l'ingiustizia? Come ho detto all'inizio. Io, cameriera, figlia unica, con in mano le redini della salute, della "famiglia", della casa, responsabile della felicità di tutti i miei famigliari… Che si mi sento dire "grazie", ma non sono rispettata nell'intimo, nelle mie scelte. Non posso condividere le mie gioie, il mio ragazzo non può mangiare con me alla tavola di casa mia, non può assaggiare i cibi del sud fatti da mia nonna… solo perchè il maiale non potrebbe mangiarlo, neanche fosse un cibo che si prepara ogni giorno.

   E' più un RANT che altro, so che potrei andarmene, ma ho ancora dell'assistenza da fare…

   Grazie per l'attenzione.

   TD;RD: sono la "OSS" di casa ma dentro di me so che non mi rispettano davvero.

   
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