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La mia (disastrosa) carriera universitaria e paura di essere cacciata


La mia (disastrosa) carriera universitaria e paura di essere cacciata: Un nuevo invento

La vida universitaria es una etapa llena de experiencias y desafíos para muchos estudiantes. En este nuevo invento, “La mia (disastrosa) carriera universitaria e paura di essere cacciata”, se explora la historia de una estudiante que enfrenta dificultades y el miedo constante de ser expulsada de la universidad.

A través de situaciones cómicas y desafortunadas, la protagonista navega por las clases, exámenes, trabajos en grupo y las relaciones personales dentro del contexto universitario. Su lucha interna entre el deseo de éxito y el temor al fracaso es un tema central en esta narrativa.

Explorando el fracaso y el éxito

Esta obra no solo ofrece un vistazo cómico a la vida universitaria, sino que también aborda temas profundos como el miedo al fracaso y la presión por lograr el éxito. La historia invita a los lectores a reflexionar sobre sus propias experiencias y a encontrar consuelo en la idea de que los contratiempos son una parte natural del crecimiento personal y académico.

Ansiedad y crecimiento personal

Otro aspecto destacado en “La mia (disastrosa) carriera universitaria e paura di essere cacciata” es cómo la ansiedad puede afectar el rendimiento académico y las relaciones personales del estudiante. A través de su viaje, la protagonista aprende a enfrentar sus miedos y a desarrollar estrategias para manejar la ansiedad, lo que refleja un proceso de crecimiento y madurez.

Encontrando la resiliencia

La resiliencia es un tema recurrente en esta historia, mostrando cómo la protagonista, a pesar de los contratiempos, se niega a darse por vencida. Este mensaje es una fuente de inspiración para los lectores que pueden estar pasando por situaciones similares, resaltando la importancia de la perseverancia y la determinación frente a la adversidad.

“La mia (disastrosa) carriera universitaria e paura di essere cacciata” es una obra que combina humor y reflexión, ofreciendo una mirada auténtica a los desafíos de la vida universitaria. A través de su narrativa, este nuevo invento conecta con los lectores en un nivel personal, recordándonos que el camino hacia el éxito está lleno de obstáculos, pero también de oportunidades para el crecimiento y la superación personal.




Spero che una domanda del genere sia ammessa in questo sub, ma ho bisogno di sfogarmi con persone che possano capire la mia situazione e darmi dei pareri validi.

Mi presento: sono una ragazza che inizierà il quarto anno e al momento ho circa 13/14 esami arretrati.

Sì, avete capito bene.

Ora, non so bene come sono arrivata a questo punto. Di certo un problema fisico e la depressione, di cui soffro fin da quando ero adolescente, ha influito molto, ma mentirei se dicessi che la colpa è tutta di questo.

Sono stata pigra e ho continuato ad autosabotarmi in ogni sessione, rimandando il più possibile finché non avevo più abbastanza tempo per studiare. Poi facevo piani impossibili per recuperare la sessione successiva, cercavo di studiare tutto insieme e finivo per non concludere nulla. Questa situazione si è ripetuta per tutti questi anni e ho una media (vergognosa) di 1/2 esami all'anno.

Ora sto per iniziare il quarto anno. L'anno scorso i miei compagni hanno iniziato i tirocini, a cui io tuttora non posso accedere perché non ho ancora dato anatomia/patologia (insieme ad altri 3-4 esami obbligatori che sono propedeutici ai tirocini). Quindi ho già accumulato un anno di ritardo per quanto riguarda i tirocini.

se non vedrò miglioramenti nell’imminente futuro, penso che rinuncerò. Una scelta difficile per me visto che la materia mi piace molto. Ma forse semplicemente non sono tagliata per l’università. Vedrò…

Ma ho un'altra ansia: se l'anno prossimo toglieranno il test e implementeranno il metodo dei "6 mesi per fare 4 esami" (tra cui sicuramente rientreranno materie che io, al momento, non ho ancora affrontato) e io non riuscissi a superarle entro l'anno prossimo, c'è la possibilità che possano espellermi o crearmi problemi?

So che può sembrare stupido, ma soffro di ansia generalizzata e tenere questo dubbio dentro mi sta logorando (nessuno sa della mia situazione universitaria, mi vergogno troppo).


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5 Comments

  1. Penso sia una domanda per universitaly ma cmq ormai sei entrata e sei iscritta al quarto anno. Io cmq mi focalizzerei sul fare gli esami e recuperare il primo anno poi il secondo ecc ecc.

    Gli anni di ritardo a medicina importano poco se ne n vuoi fare carriera accademica ( e anche lì dipende, se il tuo prof ti spinge vai lontano).

  2. Non credo possa mai diventare una cosa retroattiva, tu hai già superato il test per accedere, non possono disimmatricolarti dato che il tuo concorso non lo prevedeva.
    Forza e coraggio, imbocca al lupo 🍀

  3. Ciao, mi rispecchio un po’ in questa descrizione, dato che sono al sesto anno con 21 esami da dare per laurearmi. Considerando il tuo percorso, ti suggerirei di parlarne con uno psicologo, perché comunque il basso rendimento nello studio è solo una parte di ciò che non ti piace nella tua vita, mi pare. Può essere utile studiare un esame agevole, e procedere mano mano con qualche altro esame sempre per grado di difficoltà, in modo da tenere un buon ritmo. Evita di confrontarti coi colleghi. Soprattutto, evita di pensare alla mole di esami che hai indietro/che devi ancora dare: pensa serenamente solo al prossimo. Vedrai che dopo qualche esame dato così diventeranno sempre meno, e questo pensiero diventerà sempre meno pesante. Non verrai cacciata.
    Comunque, davvero, non sottovalutare il supporto psicologico, molto spesso c’è quello gratis fornito dall’Ateneo. Anche la meditazione può aprirti nuove prospettive! Spero di risentirti fra qualche mese, mentre ti starai godendo il percorso 🙂

  4. Ti capisco. Sono arrivata al sesto anno con moltissimi esami arretrati, la cosa che mi ha aiutato più di tutto è stata trovare qualcuno con cui studiare, che mi imponesse un ritmo di lettura-ripetizione e che fosse lì con me la mattina dell’esame. Ho avuto moltissimi compagni di studio e qualcuno è diventato anche mio amico, sicuramente tutti mi hanno aiutato, da sola non ce l’avrei fatta.

    Mi sono laureata molto in ritardo rispetto alle persone con cui ho cominciato, eppure adesso in corso mmg non mi sento affatto indietro come durante l’università, sono circondata da colleghi sia più vecchi che più giovani con percorsi di vita molto diversi l’uno dall’altro.

    Ah, e ho fatto tanta psicoterapia (ma per me è stata meno importante all’atto pratico rispetto al compagno di studio).

    Ciao, buona fortuna

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