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La violenza domestica delle donne sugli uomini non è meno grave di quella degli uomini sulle donne

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Violencia doméstica de mujeres hacia hombres: un problema grave e invisibilizado

La violencia doméstica de las mujeres hacia los hombres: un problema que no podemos ignorar

Introducción

Cuando se habla de violencia doméstica, la mayoría de las personas piensan automáticamente en hombres agresores y mujeres víctimas. Sin embargo, existe un tipo de violencia que suele ser invisibilizada: la que ejercen las mujeres contra sus parejas o ex parejas hombres. Este es un problema grave que necesita ser abordado y visibilizado.

La gravedad de la violencia doméstica de mujeres hacia hombres

La violencia doméstica de mujeres hacia hombres puede ser igual de grave que la de hombres hacia mujeres. Las víctimas masculinas pueden sufrir maltrato físico, psicológico, económico y sexual, así como amenazas y coacción. En algunos casos, pueden llegar a ser asesinados por sus parejas o ex parejas.

Estadísticas y datos sobre la violencia doméstica de mujeres hacia hombres

  • Según un estudio realizado en Estados Unidos, el 53% de los hombres reportaron haber sufrido violencia física por parte de sus parejas en algún momento de su vida.
  • En Reino Unido, el 40% de las víctimas de violencia doméstica son hombres.
  • En España, se estima que alrededor del 10% de los hombres han sufrido violencia por parte de su pareja o expareja.

Desafíos para las víctimas masculinas de violencia doméstica

Los hombres víctimas de violencia doméstica enfrentan varios desafíos:

  • Estigma social: La sociedad tiende a ver a los hombres como agresores y no como víctimas, lo que puede dificultar que busquen ayuda.
  • Falta de recursos: Hay menos refugios y servicios de apoyo para hombres víctimas de violencia doméstica en comparación con los destinados a mujeres.
  • Temor al no ser creídos: Muchos hombres temen no ser tomados en serio si denuncian la violencia que sufren.

Conclusion

La violencia doméstica de mujeres hacia hombres es un problema grave que necesita ser reconocido y abordado por la sociedad. Es fundamental crear conciencia, derribar estereotipos de género, y asegurar que las víctimas masculinas reciban el apoyo y los recursos que necesitan para salir de situaciones de maltrato.

Ieri reddit mi ha fatto fare un viaggio nel tempo.

Un uomo ha postato un thread, chiedendo consigli, in due subreddit italiani mediamente popolari. Descriveva la situazione del suo matrimonio, ormai prossimo al divorzio, raccontando che la moglie era frequentemente violenta verbalmente e psicologicamente e, qualche volta, l'aveva anche picchiato. Chiedeva consigli su come separarsi, avendo una bambina neonata e una situazione finanziaria abbastanza complessa; sostanzialmente temeva di finire sotto un ponte, avendo intestato il mutuo lui e immaginando che di default la bambina sarebbe stata collocata con la madre nella casa coniugale.

Una parte dei commenti si concentrava su quanto chiesto da OP, e ok. Ma un'altra parte, vomitevolmente numerosa, era un decalogo di frasi fatte, che sembrano uscite (come esempi negativi) da campagne di sensibilizzazione contro la violenza domestica degli anni '80:

  • "Se lei fa così devi chiederti dove stai sbagliando"

  • "Non buttare tutto alle ortiche alle prime difficoltà"

  • "Il matrimonio è una cosa seria, cosa ti sposi a fare se te ne vai al primo screzio"

  • "Ormai sei genitore, devi mettere al primo posto la bambina, andartene è egoistico"

L'unica differenza è che quelle campagne erano pensate con la dinamica uomo orco picchia donna vittima, qui è il contrario.

Sono intervenuto nei commenti per far presente l'abominio di certe idee, e mi sono sentito rispondere con un altro coacervo di demenza, sessismo e victim blaming che mi ha fatto sentire come se la lancetta avesse fatto altri scatti indietro, fin verso gli anni '50. "Una donna di 50 chili ti dà due schiaffetti e tu rovini un matrimonio", "le cose si fanno sempre in due, dovrebbe chiederle cos'ha fatto di male", "non sai cosa vuol dire essere sposato e genitore".

Perciò, a beneficio del pubblico perché a quanto pare purtroppo serve, ricordiamo alcuni punti importanti:

1 – La violenza domestica fa malissimo, anche se non è (ancora) arrivata a fare danni fisici importanti

Fa male dal punto di vista psicologico e morale, inducendo nella vittima uno stato di soggezione, ansia, inferiorità che tende a impattare la vita non meno di una menomazione fisica. È un orrore e una violenza grave, anche se non si vedono per forza i segni sulla pelle.

2 – La violenza domestica non è basata sulla sopraffazione fisica, ma psicologica e finanziaria

I casi di violenza domestica il cui presupposto sia la totale incapacità della vittima di sottrarsi o difendersi sono rarissimi. In quasi tutti gli esempi, la vittima potrebbe scappare o reagire, ma è in uno stato di soggezione psicologica in cui non sente di averne la forza e la capacità, spesso unito all'incertezza socio-finanziaria dovuta alle gravi conseguenze della separazione (com'è proprio il caso di OP).

3 – Gli uomini non sono vittime di grado minore

Proprio perché il presupposto della violenza domestica non è quasi mai la semplice sopraffazione fisica, l'idea che gli uomini non siano altrettanto vittime quando la subiscono è del tutto insensata. Nel caso di separazioni o divorzi, in particolare con figli, gli orientamenti prevalenti dei tribunali mettono spessissimo gli uomini in scacco. La pubblica percezione che "l'uomo non può veramente essere vittima" e, anzi, il diffuso sospetto che possa essere solo carnefice, rendono ancora più complicato aver fiducia di essere creduti. Le risorse cui rivolgersi, in quanto uomini vittime di violenza domestica, sono tremendamente scarse.

4 – Una vittima di violenza domestica non ha il dovere di aiutare il partner a smettere

La violenza domestica è sopraffazione ordinata all'imposizione dei propri interessi nella relazione tramite la minorazione psichica e fisica del partner. Rompe il rapporto di fiducia, rispetto e sostegno reciproco che è alla base di una relazione sana, sostituendolo col sopruso e l'intimidazione. La vittima non ha alcun dovere di "aiutare il partner a capire i propri errori", e difficilmente ci sono possibilità concrete che, anche volendo, ci si possa riuscire.

5 – Permanere in un rapporto violento praticamente mai porta a miglioramenti, anzi

Sia per la paura di andarsene, sia per le pressioni sociali a "far funzionare" la relazione (specie se suggellata da matrimonio o con figli), le vittime di violenza domestica spesso si convincono che, se provano a restare, le cose potrebbero migliorare. Quasi mai è così. Più facilmente, gli abusi vanno incancrenendosi nel tempo, e il partner violento percepisce la permanenza della vittima come un tacito assenso, o come una dimostrazione di soggezione e minorazione che giustifica il comportamento abusante stesso.


Spero che queste parole possano essere di conforto a chi, come me, ha visto quelle discussioni ieri ed è uscito disgustato e sfiduciato dello stato del progresso sociale nell'Italia del 2024, nonché per chi magari finora ha serbato qualcuno di questi pregiudizi e potrebbe trovare elementi per cambiare idea.


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34 Comments

  1. Chi ha scritto quelle frasi è un povero coglione.
    La violenza non deve essere sopportata. La vita è una e te la devi godere.

    Poi vabbé, tutti froci col culo degli altri, quando magari sono i primi a lagnarsi per le stronzate.

  2. Ho visto anche io…che schifo.
    Posso anche capire che un uomo possa, in molti casi, non avere danni FISICI immediati dalle percosse da parte di un a donna… ma questo non rende la cosa meno grave. Il dialogo e la soluzione ci deve essere in una coppia, ma se la situazione è che queste fanno parte della dinamica di base…non so quanto si possa riparare.
    Ma la cosa che mi fa piu schifo è il doppiopesismo con cui si tratta l’argomento.
    Veramente nessuno di rende conto del ipocrisia del gridare allo scandalo e chiedere giustizia sommaria se la maltrattata è una donna ed il minimismo dei fatti nel caso del uomo?

  3. Sfortunatamente in Italia siamo terribilmente stupidi e vecchi, quelle farsi lo dimostrano, sono pronto a scommettere che chi dice certe minchiate sono soltanto “femministe moderne” e gente con più di 40 anni (per la maggior parte)

  4. Mia madre è un chiaro esempio di come anche le donne possono essere violente, a volte più degli uomini. Una settimana fa ha avuto una delle sue tante crisi isteriche, ed è arrivata a picchiare me e il mio patrigno, urlandoci in faccia, graffiandoci e tirandoci l’argenteria… L’ARGENTERIA

    Non vedo l’ora di uscire da sta merda di casa 😭

  5. L’abuso è sempre abuso, indipendentemente dal genere. Non dovrebbero esistere distinzioni. Quelle frasi spregevoli che hai menzionato, spesso rivolte alle donne che cercano di uscire da situazioni difficili, quando indirizzate agli uomini possono essere addirittura ancora più intrise di maschilismo e ~~patriarcato~~ sessismo Questo perché fanno leva sull’idea che, in quanto uomo, “dovresti essere forte,non lamentarti e riprendere il tuo “””ruolo di capofamiglia”””.

  6. Stessa cosa vale per la violenza sessuale:

    “Ah, ma com’è possibile che ti st*pra una donna?”

    “Ti è piaciuto, eh? Dai ammettilo!”

    “Vorrei essere al tuo posto!”

    … Che schifo. Io non mi capacito di capire come QUALCUNO possa pensare che un uomo non possa ricevere violenza.

  7. La violenza è sempre un episodio grave e doloroso per le persone coinvolte e chi vuole loro bene

    Il femminismo, e la critica al patriarcato, non è una gara a chi soffre di più. È un’analisi culturale della società, che in generale discrimina le donne, per motivi culturali e storici.

    Questo non vuole mai dire che gli uomini non possano soffrire, anzi, negli stessi studi di genere si dice che la cultura patriarcale fa male anche agli uomini, e che a perpetrarla non sono solo gli uomini ma anche molte donne.

    Consiglio sempre il bellissimo video di giopizzi sulla sofferenza maschile https://youtu.be/YzV05pGHpWE

  8. Ma davvero tutti quelli del “cerca dialogo” son da controllare clinicamente. Posso capire se ci fosse stato “solo” nervosismo e irascibilità, ci sta post parto, ma alzare le mani no

  9. Mi ricordo quel post, però posso dire che la maggior parte dei commenti che io ho letto riguardo al restare nella relazione era più sulla linea di “se divorzi da uomo te la prendi nel culo”.

    Ciò non rende la situazione di quell’utente meno grave, assolutamente, però penso che in questo ambiente è un fattore che bisogna tenere in considerazione. Pieno di padri divorziati là fuori che sono con le pezze al culo.

    In effetti, più vado avanti e più trovo motivi per non sposarmi.

  10. Il fatto che la quasi totalità delle violenze su donne sia perpetrata da uomini, non implica che gli uomini siano esenti da violenza o che le donne non siano capaci di essere violente con gli uomini.

    Purtroppo questo concetto viene troppo spesso banalizzato in uomo=pericoloso/colpevole, donna=sicura/vittima, che è una generalizzazione errata.

  11. Parole sante.
    Io sono dell’opinione che alle prime avvisaglie di una situazione del genere, chi se ne accorge dovrebbe immediatamente proporre di fare un percorso di coppia da uno psicoterapeuta. La reazione che il partner ha di fronte a una proposta del genere è indicativa di quanto anche lui voglia recuperare la situazione.

    P.S.
    Adesso però sono curioso di leggere il post originale

  12. Premesso che se si parla di una figlia neonata, dal poco di descrizione che c’è potrei anche pensare a una crisi depressiva post parto (ma anche in quel caso va trattata, non sopportata).

    Per tutto il resto mi trovi d’accordo con te.

  13. Te li posso fare 92 di applauso? Ieri leggendo il post mi è venuto da vomitare. Secondo me la favola “che il matrimonio è eterno e indissolubile” è alla base di questo modo di pensare. Penso anche che molti di quei commenti provengano da adoloscenti che non hanno avuto ancora modo di sviluppare il concetto di relazione.

  14. Nell’altro thread suggerivo di raccogliere prove e di portarle in fase di divorzio…il problema è anche della figlia. Oltre del padre ovviamente.
    È intollerabile far passare le “umiliazioni e violenze fisiche” per “depressione post parto poverina”

  15. Il problema è sociale e giuridico, di fatto l’uomo sano di mente ha due possibilità entrambe negative per lui, se rifiuta di rispondere alla violenza continuerà a subirla per sempre, se decide di difendersi e rispondere passa automaticamente dalla parte del torto.

  16. OP tu parli per sentito dire, invece dovresti parlare per statistiche. Nessuno dice che gli uomini non subiscono violenze ma il numero di violenze subite da donne da parte di uomini e molto, molto più grande io che ci fa capire che esiste un problema di fondo nella dinamica di violenza dall’uomo verso la donna che è diversa da quella in cui la violenza la compie la donna. Basta anche guardare i tassi di violenza domestica e femminicidi ossia omicidi commessi da uomini nei confronti dei loro partner donne. Perché non si parla di maschicidio? Perché se esistono sono veramente pochi e non sono ricollegati a un fenomeno sociale.

    È questo che separa la violenza verso le donne e quella verso gli uomini. Qui il fenomeno sociale è che le donne sono una minoranza (sociale non quantitativa) e lo dimostra anche la storia più recente coi tentativi di rimuoverne i diritti.

    Detto tutto ciò, non è una competizione. Però è sbagliato anche fare vittimismo cercando di eliminare o sminuire un problema come quello della misoginia che è radicato all’interno di molte società in cui le donne sono sempre viste come esseri inferiori. Quindi la violenza contro le donne solo perché donne, esiste, è un problema sociale e va risolto in un certo modo con gli strumenti adatti. Mentre la violenza da donne verso uomini è identificato più come un problema individuale in cui la violenza non è ricollegata a nessuna dinamica sociale. È solo quella persona che è violenta e lo sarebbe stata con chiunque a prescindere

    La questione è più complicata del semplice dire “la violenza è sbagliata contro tutti” e grazie al cavolo.

  17. Quello che bisogna però accettare e capire, mi rivolgo a tutti in generale, non a OP, è che la violenza delle donne sugli uomini è sempre figlia del maschilismo. (Non penso sia necessario spiegare il perché)
    Combattiamo, come società, la stessa battaglia di miglioramento e non capisco chi vuole scindere le due cose o addirittura renderle opposte.

  18. Su uno dei subreddit mi hanno cancellato il commento “Chi è violento in una relazione va mandato a fanculo il prima possibile” 🙃

    Anche io sono rimasta scioccata dalla miriade di commenti che glissavano totalmente sulla violenza fisica, a volte consigliando persino una terapia di coppia per ricucire e la relazione. Allucinante…

  19. La violenza è violenza che sia fatta da uomo o donna.

    Credo però che in una coppia ci si possa aiutare e capire se quell’atto di violenza non sia puro e basta ma magari dovuto ad una patologia, tipo depressione post parto nel caso del post o depressione maggiore, bipolarismo (anche nel caso di un uomo). Perchè se è patologica ci possono essere percorsi, farmaci che posso aiutare. Alla fine l’obiettivo è che il bambino cresca nell’ambiente più sano possibile e magari avere un rapporto con entrambi i genitori. Se invece è solo violenza, che se ne stia solo/a con una bella denuncia.

    Però la cosa che personalmente mi da fastidio è quello spesso di trattare queste tematiche come donne vs uomini o uomini vs donne, attaccando una parte o l’altra (tipo tutti gli uomini sono uguali, cosa vuoi che ti faccia una che pesa 50kg, ecc).. non possiamo trattarli tutti come vittime vs violenti dal punto di vista morale, sociale e giuridico.

  20. >Ormai sei genitore, devi mettere al primo posto la bambina, andartene è egoistico”

    I FIGLI NON VENGONO PRIMA DI TUTTO. Prima ci sei tu che devi mantenerti in uno stato di equilibrio, poi ci sono i figli.

    Se tu non sei equilibrato e annulli te stesso per loro eliminando tutto ciò che ti da gioia attività, hobby ecc senza tenere nulla per te, ma sopratutto evitando di divorziare per evitargli un trauma i tuoi figli cresceranno con l idea che i bisogni dei genitori non contano e da adulti annulleranno loro stessi avendo assorbito sia il “valore” che i traumi annessi, la paura di non essere mai abbastanza, la paura di essere rifiutato se non dai sempre tutto ecc con tutti i traumi che ne conseguono e assorbiranno la loro idea di famiglia da due persone costrette a stare assieme che non si amano più.

    E se annulli te stesso per i figli pagheranno loro molto più avanti e reprimendo te stesso per gli altri prima o poi implodi e a pagarne saranno loro sia con l l’esempio sbagliato che avranno imparato annullando se stessi e sia quando si troveranno loro a pagare i danni di questa cosa.

    E se tuo figlio va male a scuola e te la prendi con i professori stai mandando il messaggio che non ci sono regole ne autorità e che bisogna avere paura del giudizio e avere sempre ragione per paura di accettare di aver sbagliato.

    Se tu accetti un matrimonio di merda per evitare che tuo figlio soffra il divorzio non gli stai evitando un dolore (che già sarebbe sbagliato poiché scappare dal dolore vuol dire temerlo e già daresti un esempio di merda) ma glielo stai solo rimandando poiché quando sarà adulto avrà assorbito il suo carattere da 2 genitori che avevano paura di chiudere un matrimonio fallito e non sono stati capaci di prendere le loro responsabilità e dire le cose per quello che erano dando un immagine di famiglia felice di facciata che lui prenderà come esempio quando sarà adulto.

    Gli fate più danni del divorzio se mantenete questa bugia e per evitargli un trauma gliene causate anche di più.

  21. Questo è il clima che il femminismo e l’attivismo di merda in generale ah creato. C’è stato un caso in cui un uomo è stato sfregiato dalla moglie e indovinate chi ha fatto mesi di carcere? Esatto, il marito, **lo sfregiato**. Ci sono voluti mesi per dimostrare la propria innocenza e la colpevolezza della moglie.

    Il femminismo non lotta per al parità, il femminismo lotta per silenziare e sminuire gli uomini e le loro battaglie perché parlarne andrebbe in qualche modo a sminuire le donne. L’uomo è visto come sacrificabile, come una bestia incapace di controllarsi, come un cittadino di serie B sempre colpevole fino a prova contraria

  22. Il problema risiede soprattuto nei “maschi” e nel mondo maschile (premetto che non è una colpevolizzazione ovvio, ma una constatazione sociale o culturale ) sistematicamente o almeno “davanti alla legge” non ci sono differenze tra uomo e donna, eppure sentiamo costantemente 2 notizie, donne vittime di femminicidio o di stupri e violenze sessuali in maggior numero degli uomini e uomini soli, senzatetto, poveri o vittima di omicidi in aumento.
    Le differenze (mio modesto parere) risiedono ancora in una concezione binaria di uomo e donna, che ne limita la comprensione sociale e restringe uomo e donna in piccoli compartimenti da seguire.

    Parlando specificatamente degli uomini: ci sono pochi gruppi di “emancipazione maschile” ed ahimè movimenti come il MRM o il men’s liberation movement finiscono spesso in ideologie estreme, vi basti pensare come il MRM sia un gruppo “etnico” dove solo uomini bianchi di classe media hanno davvero importanza, gruppo che nel corso degli anni ha causato diversi attentati terroristici (gravissimi, ci sono molti articoli su Internet andateli a cercare se siete interessati), detto ciò non esisto aiuti diretti di supporto per gli uomini, in molti casi questi aiuti provengono dal mondo femminile (diversi gruppi femministi hanno contribuito all’abolizione di leggi che proteggono le donne dal violentare uomini, in Francia e in Scandinavia e nel mondo asiatico soprattuto l’aiuto al raggiungimento della paternity leave).
    In Italia ad esempio, il numero verde di supporto per la violenza sugli uomini ( quello più famoso) è stato fatto da una donna e conta una fondazione praticamente al femminile; questo non dimostra che le donne non possano portare avanti stereotipi che fanno male ai maschi o che ledono alla psiche o vita privata di essi, ma dimostra come nel mondo “maschile” ci sia poco supporto dagli altri maschi e come queste aspettative di forza e di virilità (le quali minimizzano le violenze subite) vengono spesso da altri uomini (come la manosphere su Internet).
    O come direbbe burdieu (parafrasando): i ruoli sociali ( i conflitti di argomenti tra bene e male=> uomo donna=> caldo freddo) creano un ambiente di assimilazione ideologica, in cui sia l’uomo che la donna assorbono i ruoli e ne fanno proprie ( ma universali) le idee ed i comportamenti, di questo anche le donne che spesso o sono vittime del sistema maschile vivendo in un mondo argomentato o sotto i conflitti di argomenti ( come dicevo prima la dicotomia tra uomo e donna che si manifesta in una ambivalenza come caldo freddo, in opposizione tematica) anche esse possono sviluppare e portare avanti un comportamento patriarcale o dogmatizzato.

    E questa cosa la possono fare pure gli uomini aggiungo io, e la cosa che mi fa star male è l’enorme numero di miei coetanei che hanno il terrore di aprirsi con la gente o di andare da uno psicologo se stanno male, ragazzi che spesso si riducono a seguire dei dogmi di “ questo è ciò che un uomo è socialmente accettato a fare, questo no” che ovviamente eseguono comportamenti che hanno visto crescendo o che vedono sempre più costantemente sull’ Internet.
    Daje forza roma

  23. OP, in linea generale sono d’accordo con tutto ciò che hai espresso nel post, però se il concetto di fondo era che questi commenti sono apparsi solo perché la vittima è un uomo, allora l’unico commento rilevante (tra quelli citati, non ho letto il thread originale) è “una donna di 50 chili ti dà due schiaffetti e tu rovini un matrimonio”. Che ovviamente è un commento schifoso e penoso.

    Tutto il resto, però, viene detto bellamente a prescindere dal sesso/genere della vittima. Non so come sia su internet, ma almeno nella vita reale, ho avuto il (dis)piacere di sperimentare queste situazioni e la retorica è sempre la stessa anche se sei una donna. Ma proprio uguale uguale. L’unica differenza sta nella frase prettamente sessista, che invece di “dai è un buffetto, è più piccola di te” magari diventa “eh ma lo sai come sono gli uomini, devi farti scopare anche se non lo vuoi per tenere su il matrimonio”.

    Personalmente non vedo perché dobbiamo fare tutto un uomini vs. donne, oppure un “io soffro quanto te, anzi no, di più”, e parlo a livello di società. In realtà, siamo tutti nella stessa merda a causa di meccanismi imparentati tra loro, e trasformandola in una competizione ci stiamo solo affossando a vicenda.

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