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Ripartire da zero

Ripartire da zero

Ripartire da Zero: El Nuevo Invento que Revolucionará la Industria

El Ripartire da Zero es un nuevo invento que promete revolucionar la industria. Desarrollado por un equipo de ingenieros e innovadores, este dispositivo ofrece una solución única para optimizar procesos y mejorar la eficiencia en diversas aplicaciones.

Características del Ripartire da Zero

  • Diseño compacto y ligero
  • Fácil instalación y configuración
  • Compatibilidad con una amplia gama de sistemas y dispositivos
  • Capacidad de procesamiento avanzada
  • Conexión inalámbrica y actualizaciones de software remotas

Aplicaciones del Ripartire da Zero

El Ripartire da Zero tiene múltiples aplicaciones en diferentes sectores, como:

  • Manufactura
  • Automatización industrial
  • Control de calidad
  • Monitoreo de energía
  • Optimización de procesos

Ventajas del Ripartire da Zero

  1. Ahorro de costos: El Ripartire da Zero ayuda a reducir costos operativos mediante la optimización de procesos y la mejora de la eficiencia.
  2. Flexibilidad: Su diseño modular permite adaptarse a diferentes configuraciones y requisitos específicos de cada aplicación.
  3. Escalabilidad: El dispositivo puede ampliarse fácilmente para satisfacer las necesidades cambiantes de la empresa a medida que crece.
  4. Facilidad de uso: Con una interfaz fácil de usar, el Ripartire da Zero simplifica la operación y el mantenimiento.

En resumen, el Ripartire da Zero es un nuevo invento que ofrece una solución innovadora para mejorar la eficiencia y optimizar procesos en diferentes sectores. Con sus avanzadas características, aplicaciones versátiles y numerosas ventajas, este dispositivo se posiciona como un revolucionario en la industria.

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  • Ahorro de costos
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  • Escalabilidad
  • Facilidad de uso

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Background: ho 26 anni ed esco (in realtà ho finito a dicembre del 23) da una laurea magistrale in psicologia

Dal secondo anno della triennale ho avuto una piccola vocina in testa però che mi sussura "Design, design, design", mi son però detto di completare la triennale poiché sarebbe stato sciocco mancandomi un anno senza essere fuori corso.

Dopo il terzo anno non ho avuto la possibilità di fare il test di ingresso per un'università di design a Roma, poiché era tre giorni dopo la seduta di laurea e non avevo il tempo di prepararmi.

E' così che mi sono iscritto ad una magistrale ma, al termine del primo anno, questa vocina ancora non cessava ma i miei hanno insistito perché completassi il tutto, che da un certo punto di vista, ci stava.

Finisco così la magistrale a dicembre e decido di darmi un po' di tempo per me fino a settembre, per capire che cacchio fare e (spoiler) ad agosto ancora non ero convinto ma era scaduto il tempo per iscriversi al test di ingresso in design ed ho così deciso di iscrivermi ad un tirocinio in psicologia.

Vado ad informarmi e scopro che per iniziare un tirocinio a settembre/ottobre avrei dovuto fare richiesta a giugno, adesso dovrei attendere almeno gennaio. Inutile dire che mi è crollato il mondo addosso, mi sento un fallimento come figlio, mi vergogno, mi sento di aver tradito la fiducia dei miei genitori che per mesi hanno creduto che sapessi cosa stessi facendo.

In un momento matto mi decido di iscrivermi ad un test per la facoltà di design della Sapienza il 10 settembre, tanto le iscrizioni per il tirocinio iniziano dal 15 settembre, ma ancora non so che cacchio fare.

Sono sempre stato una persona creativa, volevo iscrivermi all'artistico e non l'ho fatto, disegnavo tanto in quel periodo ma dopo essere andato al classico ho smesso del tutto, un po' perché mi ero abbattuto un po' forse per pigrizia; dovevo iscrivermi a ingegneria o architettura (me lo dicevo/mi incoraggiavano fin dalle medie) ma agli open day mi sono spaventato non ritenendomi capace.

Sono innamorato della Lego e amo creare progetti originali, in particolare, amo fare i diorama. Mi rilassano, mi sento coinvolto nel processo e sono soddisfatto del mio operato e fiero delle mie capacità. Per l'ultimo compleanno di mio padre ho progettato un'ape, ho raccolto i pezzi, ho creato le istruzioni (che ho fatto impaginare da un sito ad hoc), ho fatto la scatola e le decalcomanie per alcuni pezzi. Ho, insomma, seguito tutti i criteri perché potesse sembrare un prodotto che ti ritrovi negli scaffali dei negozi. Ero davvero fiero di me.

Seguo le pagine di quelli che fanno diorama, seguo canali youtube di gente che creano robe pazzesche (statue, action figure, diorama, cosplay, robotica etc.)

Dall'altra parte ho due tesi di psicologia che non mi fanno né caldo né freddo, in cinque anni non sono mai andato ad approfondire neanche un solo concetto a meno che non fosse per un esame, mio padre mi ha regalato diversi libri di psicologia e mai ne ho aperto uno. Mi sono iscritto ad un master sulla mindfulness a febbraio (terminerà a febbraio del 25 con tanto di tesi finale, per la quale non ho idee) e non sono demotivato ma di più (credo di essermici iscritto solo per il disagio di non avere qualcosa da fare). Insomma, di psicologia non c'è nulla che abbia illuminato in me qualcosa.

Chiaro che la psicologia la trovo comunque interessati in sé: i processi mentali, i rapporti sociali, le neuroscienze, la soggettività vs. l'oggettività, tutta roba affascinante ma che non vado ad approfondire, semplicemente mi diverte buttarci un pensiero relazionandomi col mondo che ho attorno.
La mia famiglia dice che questo disinteresse durante gli anni di studio può essere normale, che finché non le metti in pratica in un tirocinio non puoi davvero sapere come tu ti senta a riguardo. Solo che io di colleghi universitari che si andavano ad approfondire le cose per diletto le avevo, quelli che si sono fatti il culo per la tesi perché lo volevano ce ne stavano. Io mi sono sempre sentito inadeguato e fuori posto in quel mondo.

Poi è vero che altra gente come me ci sarà stata ma uno fa più caso a quello che non ha rispetto a quello che ha.

Ora mi ritrovo a 26 anni con la tentazione di ricominciare ma anche con la frustrazione di ripartire da zero e di continuare a studiare, quando i miei amici invece cominciano a lavorare e quando dall'altra parte ho già un percorso ben più avanzato e che magari mi potrebbe anche dare più certezze da un punto di vista lavorativo/economico.

Ho studiato per 5 anni, davvero voglio buttare al cesso tutto quanto? Fino a che punto il design è una passione da hobby o da mettercisi a studiarla? Anche perché una triennale generica in design non è sufficiente, mi rendo conto che dovrei fare anche una magistrale specializzata in un settore. Magari dovrei dare una possibilità a questa psicologia pratica.

Che poi io a psicologia non mi ci volevo neanche iscrivere, all'università non ci volevo ancora andare, mi son fatto suggerire


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